sabato 19 aprile 2025

VELIKA NOČ-PASQUA AUGURI A TUTTI

 

dal Dom

                                                                   VESELA VELIKA NOČ


                                            https://it.wikipedia.org/wiki/File:Cristo_crucificado.jpg

Nella notte della stanchezza
confidiamo in Te;
al risveglio
stendiamo gli occhi del giorno
per la Tua adorazione.
Ma la nostra bisaccia
è vuota
i fiori della nostra terra
sono rovi;
il nostro cammino
è alla fine,
inchiodato sul legno
della Tua croce.
O Signore ,
dacci la forza
di afferrare il sorriso
della nostra terra,
di dar vita al fiore
della nostra anima.
Fa entrare la luce
del mattino
tra le balze
del Gran Monte.
Vieni Signore,
facci essere nuovi,
fa spuntare dalla pietra
l’amore ferito
della nostra gente.

dal libro Terska dolina- Alta Val Torre -Val de Tor
a cura di Milena Kožuh




I dolci di Pasqua del Friuli

 

pinza

I dolci di Pasqua,la pinza e le titole.Nelle feste di Pasqua non può mancare la pinza, un pandolce e soffice che è certamente il più diffuso dei dolci pasquali del Friuli Venezia Giulia, tanto che “Bona Pasqua, bone pinze” è l'augurio che ci si scambia a Trieste e Gorizia durante i giorni di festa legati alla Pasqua.

Bona Pasqua bone pinze! è l’augurio classico che ci si scambia per Pasqua a Gorizia e a Trieste.
La pinza goriziana è certamente il dolce sempre presente nella case a Pasqua: pasta brioches ricca di uova e burro, non troppo dolce e non troppo soffice, anzi un po’ compatta, con profumo di vaniglia, rum, anice stellato e scorze di agrumi, di forma rotonda e con tre tagli in superficie. Gli ingredienti utilizzati per la sua preparazione sono: farina, zucchero, burro, uova, latte, lievito di birra, sale e aromi. Il segreto della pinza casalinga, con i suoi tre impasti caratteristici, sta tutto nell’atmosfera tiepida delle cucine, una volta riscaldate a legna, e nell’infinita pazienza delle donne nello sfidare i pani lievitati ricchi con ostinazione fino a domarli e a farli crescere! La bravura è di usare meno lievito possibile.

titola

Con la medesima pasta delle pinze si fanno le titole, dolcetti a forma di treccia contenenti un uovo sodo rosso, che deriva dalla tradizione greca e ricorda la Passione di Cristo. Si divide la pasta in vari rotolini non troppo grossi e a tre a tre li si intreccia. Prima di mettere in forno, nello spazio dell’intreccio di testa si dispone l’uovo sodo.

giovedì 17 aprile 2025

Mostra di acquarelli

 Votivne cerkvice v akvarelih Pierluigija Banchiga

Le chiesette votive negli acquerelli di Pierluigi Banchig
al SMO di San Pietro al Natisone





In Benecia tante luci di speranza


 Come vivere al meglio la Pasqua del 2025? Come riuscire a guardare alla luce della Resurrezione mentre il buio della guerra e delle contrapposizioni sempre più forti a livello economico, politico e sociale non favoriscono di certo uno spirito di riconciliazione e di speranza? Ne parliamo con don Michele Molaro, parroco di San Leonardo, Stregna, Tribil Superiore, Liessa e Drenchia.

GIOVEDI' SANTO

 

Di Duccio di Buoninsegna - Web Gallery of Art:   Immagine  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15453125

Il Giovedì santo è nella quasi totalità delle confessioni cristiane il giovedì precedente la Domenica di Pasqua. Tale giovedì:

lunedì 14 aprile 2025

Buon lunedì Santo

 


PROVERBIO FRIULANO


 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei Campi
“Se il gjâl al cjante dopo misdì il bon timp al è par finì” ovvero “se il gallo canta dopo mezzogiorno il buon tempo sta per finire”.

domenica 13 aprile 2025

Le parole della settimana



RINCARI 


Più care Uova e Colombe

Rincari pasquali anche del 98 per cento in Friuli Venezia Giulia

Salati i viaggi,in particolare sui treni


 CHIESTO L 'ERGASTOLO


UDINE – Chiesto l’ergastolo per Anderson Vazquez Dipre, accusato dell’omicidio volontario di Ezechiele Gutierrez Mendonza il 1 gennaio del 2024. La sentenza il 9 maggio.

PAOLA DEL DIN


Paola Del Din (Pieve di Cadore22 agosto 1923) è una partigiana italiana, nota durante la Resistenza con il nome di battaglia di "Renata", medaglia d'oro al valor militare. È stata la prima donna paracadutista italiana a fare un lancio di guerra.

Subito dopo l'armistizio, con il fratello Renato, ex allievo della Scuola Militare di Milano (poi diventata Teulié) e ufficiale dell'8° reggimento Alpini (Divisione Julia), entra nella resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata Osoppo con il nome di battaglia "Renata".

Durante la guerra prende parte a numerosi e rischiosi incarichi come staffetta e informatrice.

Dopo l'uccisione del fratello da parte dei tedeschi, per incarico della "Osoppo" e su richiesta alleata, riesce a raggiungere gli alleati a Firenze per consegnare documenti di particolare rilievo. Per continuare la sua opera patriottica e rientrare in Friuli, frequenta un corso di paracadutismo e il 9 aprile 1945 si lancia in una zona del Friuli dove prendere contatto con la missione alleata e con la formazione Osoppo. All'atterraggio si frattura una caviglia, ma riesce comunque ad adempiere i suoi compiti e a consegnare i documenti che aveva con sé. In seguito attraversa a più riprese le linee di combattimento, per portare messaggi a reparti alleati in avanzata.Addestrata dalle forze britanniche, è la prima donna paracadutista italiana, e probabilmente l'unica, ad aver compiuto un lancio di guerra.Dopo la Liberazione si laurea in lettere all'Università di Padova, dove insegna per alcuni anni prima di vincere una borsa di studio Fulbright presso l'Università della Pennsylvania, dove consegue il titolo di "Master of Arts". Rientrata in Italia, si dedica all'insegnamento nella scuola pubblica.Nel febbraio del 2007 viene riconfermata alla presidenza nazionale della Federazione Italiana Volontari della Libertà, che lascia nel giugno 2008. È presidente regionale della Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e, dal 2020, è Presidente Onoraria dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia.da wikipedia

Re Carlo la nomina in un discorso in Parlamento 

"So che in questo giorno stiamo tutti pensando a Paola, che ora ha 101 anni, e rendiamo omaggio al suo coraggio", ha dichiarato Carlo III nel suo intervento alle Camere riunite. Del Din prima di entrare ufficialmente tra le file del Soe nell'estate del 1944 aveva compiuto su incarico della Osoppo e del maggiore Manfred Czernin, ufficiale di collegamento britannico paracadutato in Friuli, un'altra missione ad alto rischio per portare documenti top secret al comando alleato superando la linea del fronte a Firenze. Inoltre ha sempre mantenuto un legame forte col Regno Unito, andando diverse volte a Londra nel dopoguerra, e con alcuni ufficiali conosciuti durante l'addestramento come agente. Tra le altre citazioni storiche di re Carlo c'è stato anche il riferimento alla grande passione dei britannici per Garibaldi, ben rappresentata dai biscotti inglesi che portano il suo nome, e quello ai soldati del Regno e del Commonwealth che combatterono a fianco degli italiani nella Prima guerra mondiale. 

dal web

immagini e testi dal web


Pasqua in Valcanale



 RITI PASQUALI


foto di....

I riti legati alla Pasqua, in Valcanale, hanno inizio con la Domenica delle Palme, giorno della benedizione del Prajtl / Palmbusch, “l'arboscello” composto da varie essenze vegetali che, in virtù della benedizione ricevuta, ha potere protettivo nei confronti di uomini e animali.

benedizione dei cibi

guardia al Sepolcro

dal web











Lega tu stesso un semplice ramo di palma

Domenica delle Palme/Olčna nedelja o Lifavica

 



 butara si usa In Slovenija al posto del ramo di olivo


Lusevera-Bardo

Te dan na (O)lifavicu semo šli sousje po olif,tuò ke nu diélajo še nas judje.A zàt semò a neslì ta kišì ,ke potin te stari,kar o paršou hùd timp su a sažgali.Su a sažgali ta-na orade,ta- na zuna (.).(.). Su se žénali kudan ,nič druzaa,niésu gali nič. Su zuoniéli  zuoni ,kar to bo hud tìmp so zuoniéli zuoni :alòre judje su šli po te olif žénani,su daaržali te stari e se tu niésu miéli taa staraa ,su uzéli nu mar taa novaa,ne, ma nu niesu mai sažgali usaa ,zake tu -u kìši o miéu bitì simpri te zénani olif. Kar o mar katéri ke su paršli ženuuat alòre su tu u den bujùt tu -u nu riéč uodu anu olif, ke saka kiša na a miéla.

dal numero unico Zavarh 27 žetnjaka 1997 a cura del Centro ricerche culturali Bardo

Nel giorno della Domenica delle Palme tutti andavamo a prendere l’olivo,ciò che fa ancor oggi la nostra gente. Tutti lo portavano a casa e quello vecchio quando era brutto  tempo veniva bruciato all’aperto nel campo.Con l’olivo ci  si benediva. Quando era brutto tempo suonavano le campane,allora la gente prendeva l’olivo, teneva quello vecchio e se non lo aveva usava un po’ di quello nuovo.Ma non lo bruciava tutto,perchè in casa doveva esserci sempre l’olivo benedetto .



immagine dal web

Pace, serenità e armonia possano regnare nella tua casa. Buone Palme!

premio simpatia di Enrico


 

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