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sabato 10 maggio 2025

Festa della mamma

 


Festa della mamma

Mamma,parola sulla bocca di ognuno
bimbo ed anziano che sia.
Quando il giorno sta per finire
e la luce si affievolisce,
i miei pensieri ritornano indietro,
quando io e te parlavamo come sorelle.
Quanto tempo è passato da quel dì,
quando tu, mamma, in silenzio
te ne andasti senza far rumore.
La tua troppo breve esistenza
è stata difficile, dura,coerente ed onesta.
Oggi ,dopo tanti anni,
capisco più di allora i tuoi insegnamenti.
In una poesia mi  hai raccomandato
di mantenere la mente sana e il cuore puro,
sì cara madre, queste parole sono il tuo testamento
che non sarà mai dimenticato.

tua figlia Olga

LA FESTA DELLA MAMMA È UNA RICORRENZA CIVILE IN ALCUNI PAESI DEL MONDO, CELEBRATA IN ONORE DELLA FIGURA DELLA MADRE, DELLA MATERNITÀ E DELL’INFLUENZA SOCIALE DELLE MADRI.


https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80290
di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905)

Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l’evento è festeggiato: in quasi due terzi di questi Paesi la festa è celebrata nel mese di maggio, mentre circa un quarto di essi la festeggia a marzo…

In Slovenija si festeggia il 25 marzo .

In Italia la festa cade la seconda domenica di maggio..

IN ITALIA

La festa della mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni cinquanta, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi…https://www.wikiwand.com/it/Festa_della_mamma

mamma-mama

venerdì 9 maggio 2025

Giornata dell'Europa


 In occasione della Giornata dell'Europa, che si celebra ogni anno il 9 maggio, il Palazzo del Consiglio regionale si illumina di blu, colore simbolo della bandiera europea e segno di adesione ai valori fondanti dell'Unione.

Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman, del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet ed esposto nella Dichiarazione Schuman, che segnava l'inizio del processo di integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale, tra gli Stati europei, avvenuta nel 1951 con la creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), i cui Stati fondatori possono essere designati in Germania OvestFranciaItaliaPaesi BassiBelgio e Lussemburgo.

Il Consiglio d'Europa ha celebrato, inizialmente, il 5 maggio come "Giornata dell'Europa" fin dal 1964, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949.

La data del 9 maggio come "Giornata dell'Europa" fu invece adottata in occasione del vertice della Comunità europea tenutosi a Milano il 29 giugno 1985, commemorando così la Dichiarazione Schuman, che proponeva la creazione di un nucleo economico europeo a partire dalla messa in comune delle riserve di carbone e acciaio come primo passo verso una futura Europa federale, ritenuta indispensabile al mantenimento della pace.

A partire dall'ideologia di Schuman, si è deciso di celebrare questa ricorrenza, in questa specifica data, piuttosto che nella data di fondazione dell'UE. Il Parlamento europeo ha riconosciuto, formalmente, la Giornata dell'Europa nell'ottobre del 2008.

da wikipedia

L'adesione all'Unione Europea (UE) offre numerosi vantaggi, tra cui la libertà di movimento, la possibilità di lavorare e studiare in qualsiasi paese UE, l'accesso a un mercato unico che favorisce lo scambio commerciale e la crescita economica, e la promozione di valori come la pace e la democrazia. IA

Habemus Papam Robert Francis Prevost


 Il nuovo Papa, Leone XIV, è stato eletto il 8 maggio 2025, diventando il 267º Papa della storia della Chiesa Cattolica e il primo Papa nordamericano. 

Robert Francis Prevost è nato a Chicago, nell'Illinois, il 14 settembre 1955 da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.

Oltre all'inglese, parla correntemente lo spagnolo, l'italiano, il francese e il portoghese, oltre a saper leggere il latino e il tedesco.

Nell'agosto del 2015 ha ottenuto la cittadinanza peruviana.

Formazione e ministero sacerdotale

Ha compiuto gli studi secondari nel seminario minore dei padri agostiniani diplomandosi nel 1973. Nel 1977 ha conseguito il Bachelor of Science in scienze matematiche e il diploma in filosofia presso la Villanova University a Filadelfia.

IL CONTE PECORAIO DI NIEVO IPPOLITO

 


Ho parlato di questo romanzo perchè è ambientato in Benecia.

https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/n/nievo/il_conte_pecoraio/pdf/nievo_il_conte_pecoraio.pdf

E-text12 nov 2013
Dall'incipit del libro: "Un bel paesino guarda nel mezzano Friuli lo sbocco d’una di quelle forre, che dividono il parlare italico dallo slavo; ma quanto le montagne gli si radunano da tergo aspre e aggrottate, altrettanto esso ride tutto aperto e pampinoso incontro al sole che lo vagheggia dall’alba al tramonto anche nelle giornate piú avare del verno. Pronunciare cosí di botto le tre dolci sillabe del suo nome, sarebbe come innamorarvene addirittura, e togliere a me scrittore il merito di un tal trionfo; onde, lettori garbati, accontentatevi di sapere per ora, come lo divida per mezzo il torrente Cornapo, nato poche miglia piú sopra tra le prime vedette del grande accampamento slavo. A destra si digrada per poggi e valloncelli un giardino intrecciato di castagneti e di vigne; e sembra che il Pittore eterno, compiaciutosi troppo di quella parte del quadro, ne abbia poi sbozzato affrettatamente le altre, dove le nude rocce si drizzano, si storcono, e precipitano nel torrente in atteggiamenti orribili e mostruosi."

A destra si digrada per poggi e valloncelli un giardino intrecciato di castagneti e di vigne; e sembra che il Pittore eterno, compiaciutosi troppo di quella parte del quadro, ne abbia poi sbozzato affrettatamente le altre, dove le nude rocce si drizzano, si storcono, e precipitano nel torrente in atteggiamenti orribili e mostruosi. Ciò nullameno sulla riva sinistra torreggia anche adesso un vasto caseggiato, che raccoglie gli aspetti di palazzo e di fattoria; e dietro di esso fino ad alcune rovinose merlature feudali s’inerpica un bosco di castagni confitto e saldato su quei greppi dalla solerte mano di molte generazioni. Quel caseggiato poi, per quanto, conosciuto dappresso, abbia viso piú d’un villan rifatto che d’un rigido guerriero o d’un parruccone patrizio, ha redatto dalle soprastanti rovine il titolo di castello, per quel sottile buon senso delle lingue volgari, che mirando al fondo delle cose o, come esso dice, alla morale della favola, imbercia sempre nel vero.

giovedì 8 maggio 2025

IL CONTE PECORAJO romanzo di Ippolito Nievo ambientato in Friuli

 


Nella primavera del 1855 Ippolito Nievo decide per la prima volta di scrivere un romanzo. Nasce così Il Conte Pecorajo, una «storia del nostro secolo», che uscirà dopo una tormentata elaborazione nel 1857 (intanto Nievo ha scritto e pubblicato, nel 1856, Angelo di bontà, «storia del secolo passato»). E mentre Il Conte esce nelle librerie, lo scrittore inizia il suo terzo e maggiore romanzo, Le Confessioni d'un ItalianoIl Conte Pecorajo, insieme ai racconti del Novelliere campagnuolo, è uno straordinario tentativo di esplorare narrativamente la realtà rurale del Friuli contemporaneo. Il progetto di una letteratura "campagnuola", diffuso nell'Europa di quegli anni, trova in Italia con Nievo una risposta capace di confrontarsi coi più importanti modelli letterari (Manzoni, Sand, Carcano), di misurarsi sulla complessità del romanzo, e di riflettere le difficili questioni - sociali, economiche e culturali - di quell'Italia regionale, povera e arretrata, ma ricca di valori e di civiltà, che era ormai avviata all'unità nazionale. La veste linguistica, eccessiva rispetto alla media ottocentesca e alle stesse abitudini nieviane, e alcuni artifici narrativi hanno ingiustamente penalizzato questo romanzo, forse il meno noto di Nievo. Eppure attraverso la storia di Santo - il «conte pecorajo» - e di sua figlia Maria, il lettore di oggi riscopre un documento vivo del Friuli preunitario, un romanzo «contadinesco» tutt'altro che banale, e la prova prima di un grande scrittore.

Freddo in Friuli

 In Friuli è tornato il freddo,se la temperatura si abbasserà ancora dovrò accendere il caminetto.

da https://dindelliraymonde1949.blogspot.com/2025/05/177-mes-creas-sers-toi-si-tu-aimes.html


Simple life in Tuscany: L'ultimo giorno di Gaza

Simple life in Tuscany: L'ultimo giorno di Gaza: Buongiorno, condividiamo e divulghiamo questa iniziativa: Dal blog di Vincenzo Cavaliere : Non possiamo rimanere in silenzio, facciamo tutto...

mercoledì 7 maggio 2025

Ci ha lasciato don Natale Zuanella

 


Martedì 6 maggio, nell’ospedale di Udine, dove era ricoverato da alcuni giorni per un male incurabile, è morto don Natalino Zuanella, parroco di Tercimonte e Savogna, nelle Valli del Natisone. Aveva 83 anni. Don Zuanella nacque il 25 dicembre 1941 a Biacis, nel comune di Pulfero, dove la sua famiglia si era trasferita da Montemaggiore per alcuni anni, nella casa dell’allora parroco di Montemaggiore, mons. Pasquale Gujon. Entrò nel seminario di Udine all’età di undici anni. Aveva per compagni di classe altri quattro valligiani, tutti diventati sacerdoti: mons. Marino Qualizza, il defunto mons. Dionisio Mateucig, il defunto don Mario Gariup e mons. Lorenzo Caucig. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 nella cattedrale di Udine e celebrò la prima messa a Montemaggiore, dove la famiglia era tornata quello stesso anno. Dopo il servizio da cappellano a Galleriano, nel 1971 divenne parroco di Tercimonte e negli anni successivi anche di Savogna, con Vernassino, e Montemaggiore, dove viveva nella casa di famiglia insieme al fratello Pasquale, diacono di rito orientale. Ritornato nella terra d’origine, don Zuanella approfondì la conoscenza della lingua slovena e si dedicò alle ricerche su onomastica, toponomastica e storia locali, pubblicandole sul Dom. Scrisse anche per Novi Matajur, Trinkov koledar e altre pubblicazioni, curando anche molte  voci per il Primorski slovenski biografski leksikon. Ha collaborato con diverse associazioni slovene ed è stato un appassionato escursionista. Il suo nome è legato al libro “Gli anni bui della Slavia”, sulle politiche di snazionalizzazione del secondo dopoguerra ai danni della comunità slovena delle Valli del Natisone, pubblicato a puntate sul quindicinale Dom e poi in forma di libro (in italiano nel 1996 e in sloveno nel 1998), basandosi sulla documentazione conservata in seminario da mons. Aldo Moretti. La pubblicazione gli fu causa di tensione, amarezza e disagio e infine, insieme a mons. Marino Qualizza, di un processo che si trascinò per diversi anni. Nel 2021, in occasione della Giornata della cultura slovena, le organizzazioni di raccolta della minoranza slovena in Italia, SSO e SKGZ, gli hanno conferito il riconoscimento per il suo importante e prezioso ruolo di promotore dell’identità e della rinascita degli sloveni del Friuli, per il suo contributo significativo alla conoscenza della Benecia, da vero esperto nel campo dell’onomastica e della storia locale. Negli ultimi anni, don Zuanella era particolarmente felice per l’insegnamento bilingue del catechismo a San Pietro al Natisone, che ha finora portato a celebrare per quattro volte le prime comunioni in lingua slovena. La prima volta nell’autunno del 2020 a Tercimonte, poi tre volte a San Pietro al Natisone. Il 1° giugno dell’anno scorso definì la celebrazione come «Una giornata bellissima e gioiosa per i bambini, le famiglie e l’intera comunità beneciana». Don Zuanella sarà sepolto a Montemaggiore.

dal Novi Matajur

martedì 6 maggio 2025

Presentazione libro di Moreno Tomazetig

 


Giovedì 8 maggio alle ore 18.00, il Museo SMO di Špietre presenterà il fumetto di Moreno Tomaseti 'Nino, la storia di mio padre / La storia di mio padre (1918-2013) '. La serata sarà onorata dalla presenza dell'autrice del libro, della presidente dell'associazione partigiana ANPI per la regione di Vienna, Antonella Lestani , e del presidente dell'Istituto per la cultura slovena, Giorgio Banchig . Il fumetto è stato pubblicato in sloveno da Moreno Tomasetig sul quotidiano Dom, e Anpi Videnske prokrajine sta cercando di pubblicarlo in italiano, affinché anche i lettori italiani, soprattutto gli scolari e i giovani, possano conoscere la storia di Nino, che andò in Albania e Grecia come soldato, fu antifascista e fu imprigionato in un campo di concentramento in Germania, e poi andò a scavare nelle miniere di carbone in Belgio, prima di diventare giornalista.

dal Novi Matajur

6 maggio 1976 : 49esimo anniversario del terremoto in Friuli

 


Catastrofico terremoto in Friuli. Alle 21 una scossa sismica dell’ottavo grado della scala Mercalli ha devastato Maiano, Buia, Gemona, Osoppo, Magnano, Artegna, Colloredo, Tarcento, Forgaria, Vito d’Asio e molti altri paesi della pedemontana. Generosa opera di soccorso per estrarre le vittime dalle macerie. A Udine e in tutti i centri della regione una notte di paura e di veglia all’aperto. L’alba ci mostra i segni dell’immane disastro.



Vignetta di Moreno Tomasetig: L’Orcolat (“orcaccio”, spregiativo del friulano orcul, “orco”) è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come causa dei terremoti in Friuli. L’Orcolat è una figura ricorrente soprattutto nei racconti della tradizione popolare. Vivrebbe rinchiuso nelle montagne della Carnia: ogni suo agitarsi bruscamente provocherebbe un terremoto.
Dopo il 1976 è divenuto sinonimo del terremoto che colpì il Friuli in quell’anno.

Il 6 maggio 1976 era un venerdì ,la serata era calda.I bambini di Pradielis/Ter giocavano,come ogni sera in piazza, prima del rientro alle proprie case.

Era molto afoso,gli anziani ,come di consueto,dopo l’Ave Maria si stavano preparando per andare a dormire,per poter continuare il giorno dopo i lavori nella stalla e nei campi.

Alcuni si trattenevano nell’ osteria del paese per bere al banco un bicchiere di vino dopo le fatiche della giornata.

Tutto era calmo,poi il primo allarme,una specie di tuono,ma nessuno ci fece caso, un rimbombo, i vetri delle finestre risuonarono.Si sentì un boato,poi una terribile scossa alle 21 e 24 minuti che è durata 59 secondi(magnitudo 6,5 Richter).Il terremoto colpì tutto il Friuli e portò solo distruzione.Le case crollarono e Il terremoto colpì tutto il Friuli e portò solo distruzione.Le case crollarono e con esse tutto ciò vi era dentro,le campane cominciarono a suonare da sole,gli orologi sui campanili si fermarono alle 21.Le case di sasso crollarono e sotto di sè affondavano tutto ciò che era nelle vicinanze.Le luci si spensero ,molte fontane non erogarono l’acqua.La gente rimase di A Podbardo/Ciseriis morirono sotto le macerie 6 persone e successivamente 2 per le conseguenze.Dalle frane ,dalle rocce e dai ghiaioni si diffondeva una polvere soffocante,dalle pendenze dei Musi ,del Zajavor,dalla Velika Glava e da Tanaroba si innalzava una nebbia soffocante.Cumuli di sassi ricoprivano tutto,molte case crollarono.La gente scappava all’aperto,spaventata senza rendersi conto di cosa stesse succedendo.A Podbardo/Ciseriis due donne rimasero intrappolate nella stalla per il crollo del tetto e rimasero sotto le macerie.Anche gli animali cercavano di scappare.Gli aiuti da Tarcento e da Nimis non potevano arrivare perchè le strade erano impraticabili,gli abitanti cercarono di aiutarsi a vicenda.Si poteva arrivare a Lusevera solo a piedi attraverso i sentieri.Per prima cosa si radunarono nella Velika Njiva/Grande Campo a Bardo/Lusevera per vedere quanti erano presenti.Mancava all’appello un’anziana e quindi andarono a cercarla:era bloccata nel letto e non poteva muoversi e fu aiutata ad uscire.E così successe in altri paesi del comune di Lusevera/Bardo.Arrivarono le tende,si fecero le tendopoli e furono sistemati alla buona i tetti delle case dai proprietari.Giunsero le donazioni degli emigranti, i contributi dello Stato,delle associazioni umanitarie, gli aiuti internazionali e quelli delle nazioni vicine.I tecnici della Slovenia che avevano contribuito alla ricostruzione di Skopje organizzarono sul castello di Udine un seminario con esempi pratici per insegnare agli addetti ai lavori come si doveva aggiustare e ricostruire in modalità antisismica.Arrivarono le roulottes,molte persone furono trasferite a Lignano,Grado,in altri luoghi o da parenti.Gli animali ad Arta Terme e altri luoghi della Carnia.Furono montate le case prefabbricate slovene,le”valentine”casette di costruite dalla ditta Piero della Valentina.Poi ci fu la ricostruzione, è stato ricostruito tutto com’era,col minimo di interventi legislativi e coi risultati migliori.Trent’anni dopo ogni opera è compiuta e non c’è muro che non sia stato ricostruito come prima.Nell’immaginario collettivo ,merito dei friulani e del loro carattere laborioso.Nella realtà,risultato di scelte politiche un tempo tanto sagge.tradotto dal libro “Na izpostavljenem mestu/Tra la propria gente”racconto autobiografico in memoria di Viljem Černo scomparso

 Fu un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter che colpì il Friuli, e i territori circostanti, alle ore 21:00:12 del 6 maggio 1976, con ulteriori scosse l’11 e 15 settembre

Aree colpita: 5.500 chilometri quadrati



 [da Messaggero Veneto, 7 maggio 1976]

lunedì 5 maggio 2025

Evoluzione e caratteri del conclave: breve excursus storico Articolo di Armando Giardinetto 3 Maggio 2025


 L’etimologia della parola è semplice: dal latino cum clave, con la chiave, nel significato di stare in una stanza, a volte segreta, chiusa a chiave senza poterne uscire. Pare che il primo a pronunciare questa parola sia stato papa Onorio III (1150 – 1227) che, se non altro, fu colui che diede inizio al diritto canonico, dove sono poste le regole del Collegio cardinalizio. Oggi tutti sappiamo che cos’è il conclave e qual è il suo scopo: i cardinali si riuniscono, dopo la morte del pontefice regnante, per eleggere un nuovo papa. Anche se non è facile delineare la storia del conclave, in questo scritto cercherò di guidarvi a grandi linee attraverso le numerose fasi che hanno portato al conclave così come lo conosciamo oggi. L’elezione del Vescovo di Roma, successore di San Pietro, non è avvenuta sempre così come siamo abituati, poiché al conclave, nel senso moderno del termine, ci si arriva dopo un lungo processo di cambiamenti interni alla Chiesa soprattutto nel periodo medievale.

Va certamente saputo, tanto per cominciare, che all’inizio della storia della Chiesa i papi venivano eletti attraverso vari modi: per acclamazione dei romani; designato da quello vigente in vita e o in punto di morte; riconosciuto dal popolo dopo un segno ritenuto divino; per approvazione dell’imperatore regnante dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente. San Pietro, per esempio, indicò come suo successore Lino di Volterra e questo si evince dal testo del vescovo Ireneo (122-202), Adversus haereses, dove c’è scritto: “Dopo che gli apostoli Pietro e Paolo fondarono ed organizzarono la Chiesa, essi conferirono l’esercizio dell’ufficio episcopale a Lino”. Per fare un altro esempio, dopo la morte di papa Antero (? – 236), mentre il popolo decideva su chi dovesse ricadere la nomina, una colomba si posò leggiadra sul capo del romano Fabianus che, per questo chiaro segno della volontà dello Spirito Santo, venne eletto ventesimo papa della Chiesa. Con l’Editto di Costantino, poi, si decise che il papa fosse acclamato esclusivamente dal clero romano, ma alla fine era sempre il popolo ad accettare o rifiutare la nomina. Un caso particolare fu quello di papa Giovanni III, eletto nell’anno 561, che dovette aspettare vari mesi prima che l’imperatore Giustiniano confermasse la nomina.

Il primo papa ad essere eletto de facto in un luogo segreto – il monastero di San Sebastiano sul Palatino – dove si erano riuniti i cardinali per sfuggire ai tumulti cittadini filo-imperiali, fu Gelasio II nel 1118, tuttavia non c’è ancora in questo momento una coscienza del conclave vero e proprio.

Il primo conclave della storia più simile alla forma che conosciamo oggi (c’erano stati altri prima, ma diversi nell’organizzazione) risale al pontificato di Gregorio XV (1554 – 1623), al secolo Alessandro Ludovisi, bolognese di nascita. Dal momento che regnava una confusione totale circa l’elezione di un nuovo pontefice, su cui si intromettevano re e imperatori a scopo puramente politico, papa Ludovisi, per cercare di portare un equilibrio sulla suddetta questione, scrisse Aeterni Patris Filius (1621) e la bolla Decet Romanum Pontificem (1622), con ciò sottolineava l’assoluta necessità di chiudere i cardinali sotto chiave per eleggere il successore di Pietro. Sanciva, altresì, l’obbligo dell’elezione per mezzo della maggioranza dei due terzi dei voti, generalmente segreti, dati dall’intero Collegio. Così, dopo i suoi funerali, i cardinali si riunirono nel Palazzo Apostolico ed elessero, qualche settimana dopo, il fiorentino Maffeo Vincenzo Barberini che, col nome di papa Urbano VIII, regnò per quasi 21 anni. continua  https://www.ilsaltodellaquaglia.com/evoluzione-e-caratteri-del-conclave-breve-excursus-storico/

FRIULI VENEZIA GIULIA PICCOLO COMPENDIO DELL'UNIVERSO




domenica 4 maggio 2025

LE PAROLE DELLA SETTIMANA





 CONCLAVE

Quello che scatta il prossimo 7 maggio sarà il Conclave più social della storia. In questi giorni preparatori - di incontri a porte chiuse, discussioni e ragionamenti - al di fuori delle Mura vaticane i profani e i non addetti ai lavori si scatenano: si anima anche l'universo social dei cardinali (e no) chiamati a scegliere il 267esimo Papa.

Tanto che ci si è spinti persino a creare una specie di gioco-lotteria: il Fantapapa, che ha come intestazione il significativo “Intra Omnes”, Tutti dentro. A giocare.

E così, fra una trattativa, una diceria e una preghiera, spuntano video bizzarri, reel divertenti, foto “iconiche”. A partire da quella del presidente Usa Donald Trump vestito da Papa

Berhaneyesus Demerew Souraphiel, Luis Rafael I Sako, Baselios Cleemis, George Jacob Koovakad e Mykola Bychok | Credito: Daniel Ibáñez / EWTN News

STIPENDI PIU' BASSI EUROPA

In Italia gli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici sono praticamente gli stessi dall’inizio degli anni Novanta, più di trent’anni e almeno due crisi economiche fa, mentre in Francia nello stesso periodo sono cresciuti del 25 per cento e in Germania del 20. Rispetto alla crisi economica del 2008, poi, gli stipendi in Italia sono oggi persino più bassi dell’8,7 per cento in termini reali, cioè al netto dell’inflazione: significa che le persone possono fare o comprare meno cose con i soldi che guadagnano. È il risultato peggiore tra le grandi economie, secondo quanto calcolato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ed è diretta conseguenza dei molti problemi di lungo corso dell’economia italiana.

dal web



STIPENDI TROPPO BASSI IN ITALIA

Oggi è San Floriano

Il proverbio friulano della settimana
di Vita nei campi
“San Florian cul mastel in man” ovvero San Floriano(il 4 maggio) con il secchio in mano, forse per la pioggia o per il fatto che il santo è anche patrono dei pompieri e invocato contro gli incendi e le alluvio

 Un tempo ,il 4 maggio, a Villanova delle Grotte/Zavarh si faceva sagra perchè San Floriano è il patrono del paese.Oggigiorno si festeggia durante la S. Messa alla domenica.Viene cantato l’inno di San Floriano fatto comporre da don Pio Culino 83 anni fa per l’inaugurazione dell’organo.Come tradizione si benedice il vino perchè dia forza al corpo.

Floriano (… – Lorch4 maggio 304) era, secondo la tradizione agiografica, un soldato romano di stanza nel Norico, impegnato nella difesa del confine settentrionale dell’impero; in quanto cristiano, subì il martirio sotto l’impero di Diocleziano (284305): è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne fa memoria liturgica il 4 maggio.

Chiesa dedicata a San Floriano a Villanova delle Grotte/Zavarh

San Floriano di Lorch è una figura emblematica per i pompieri e coloro che si occupano della protezione contro gli incendi. Vissuto nel III secolo e morto intorno al 304 d.C., Floriano era un ufficiale dell'esercito romano in Noricum, l'attuale Austria. Secondo la tradizione, rifiutò di rinnegare la sua fede cristiana durante le persecuzioni di Diocleziano e per questo fu gettato nel fiume Enns con una pietra al collo. È considerato un martire della Chiesa cattolica e la sua memoria liturgica si celebra il 4 maggio. È invocato come protettore contro i pericoli del fuoco, in particolare dagli incendi, e la sua immagine è spesso rappresentata con un secchio d'acqua. La sua venerazione si diffuse rapidamente e molte chiese gli sono dedicate in Europa centrale. Inoltre, è noto per un miracolo post-mortem: si narra che, quando la sua città natale fu minacciata da un incendio, le preghiere invocate al martire fecero sì che le fiamme si estinguessero. Questo episodio ha contribuito a consolidare la sua fama di protettore contro il fuoco.



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