L’etimologia della parola è semplice: dal latino cum clave, con la chiave, nel significato di stare in una stanza, a volte segreta, chiusa a chiave senza poterne uscire. Pare che il primo a pronunciare questa parola sia stato papa Onorio III (1150 – 1227) che, se non altro, fu colui che diede inizio al diritto canonico, dove sono poste le regole del Collegio cardinalizio. Oggi tutti sappiamo che cos’è il conclave e qual è il suo scopo: i cardinali si riuniscono, dopo la morte del pontefice regnante, per eleggere un nuovo papa. Anche se non è facile delineare la storia del conclave, in questo scritto cercherò di guidarvi a grandi linee attraverso le numerose fasi che hanno portato al conclave così come lo conosciamo oggi. L’elezione del Vescovo di Roma, successore di San Pietro, non è avvenuta sempre così come siamo abituati, poiché al conclave, nel senso moderno del termine, ci si arriva dopo un lungo processo di cambiamenti interni alla Chiesa soprattutto nel periodo medievale.Va certamente saputo, tanto per cominciare, che all’inizio della storia della Chiesa i papi venivano eletti attraverso vari modi: per acclamazione dei romani; designato da quello vigente in vita e o in punto di morte; riconosciuto dal popolo dopo un segno ritenuto divino; per approvazione dell’imperatore regnante dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente. San Pietro, per esempio, indicò come suo successore Lino di Volterra e questo si evince dal testo del vescovo Ireneo (122-202), Adversus haereses, dove c’è scritto: “Dopo che gli apostoli Pietro e Paolo fondarono ed organizzarono la Chiesa, essi conferirono l’esercizio dell’ufficio episcopale a Lino”. Per fare un altro esempio, dopo la morte di papa Antero (? – 236), mentre il popolo decideva su chi dovesse ricadere la nomina, una colomba si posò leggiadra sul capo del romano Fabianus che, per questo chiaro segno della volontà dello Spirito Santo, venne eletto ventesimo papa della Chiesa. Con l’Editto di Costantino, poi, si decise che il papa fosse acclamato esclusivamente dal clero romano, ma alla fine era sempre il popolo ad accettare o rifiutare la nomina. Un caso particolare fu quello di papa Giovanni III, eletto nell’anno 561, che dovette aspettare vari mesi prima che l’imperatore Giustiniano confermasse la nomina.
Il primo papa ad essere eletto de facto in un luogo segreto – il monastero di San Sebastiano sul Palatino – dove si erano riuniti i cardinali per sfuggire ai tumulti cittadini filo-imperiali, fu Gelasio II nel 1118, tuttavia non c’è ancora in questo momento una coscienza del conclave vero e proprio.
Il primo conclave della storia più simile alla forma che conosciamo oggi (c’erano stati altri prima, ma diversi nell’organizzazione) risale al pontificato di Gregorio XV (1554 – 1623), al secolo Alessandro Ludovisi, bolognese di nascita. Dal momento che regnava una confusione totale circa l’elezione di un nuovo pontefice, su cui si intromettevano re e imperatori a scopo puramente politico, papa Ludovisi, per cercare di portare un equilibrio sulla suddetta questione, scrisse Aeterni Patris Filius (1621) e la bolla Decet Romanum Pontificem (1622), con ciò sottolineava l’assoluta necessità di chiudere i cardinali sotto chiave per eleggere il successore di Pietro. Sanciva, altresì, l’obbligo dell’elezione per mezzo della maggioranza dei due terzi dei voti, generalmente segreti, dati dall’intero Collegio. Così, dopo i suoi funerali, i cardinali si riunirono nel Palazzo Apostolico ed elessero, qualche settimana dopo, il fiorentino Maffeo Vincenzo Barberini che, col nome di papa Urbano VIII, regnò per quasi 21 anni. continua https://www.ilsaltodellaquaglia.com/evoluzione-e-caratteri-del-conclave-breve-excursus-storico/