Martedì 6 maggio, nell’ospedale di Udine, dove era ricoverato da alcuni giorni per un male incurabile, è morto don Natalino Zuanella, parroco di Tercimonte e Savogna, nelle Valli del Natisone. Aveva 83 anni. Don Zuanella nacque il 25 dicembre 1941 a Biacis, nel comune di Pulfero, dove la sua famiglia si era trasferita da Montemaggiore per alcuni anni, nella casa dell’allora parroco di Montemaggiore, mons. Pasquale Gujon. Entrò nel seminario di Udine all’età di undici anni. Aveva per compagni di classe altri quattro valligiani, tutti diventati sacerdoti: mons. Marino Qualizza, il defunto mons. Dionisio Mateucig, il defunto don Mario Gariup e mons. Lorenzo Caucig. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 nella cattedrale di Udine e celebrò la prima messa a Montemaggiore, dove la famiglia era tornata quello stesso anno. Dopo il servizio da cappellano a Galleriano, nel 1971 divenne parroco di Tercimonte e negli anni successivi anche di Savogna, con Vernassino, e Montemaggiore, dove viveva nella casa di famiglia insieme al fratello Pasquale, diacono di rito orientale. Ritornato nella terra d’origine, don Zuanella approfondì la conoscenza della lingua slovena e si dedicò alle ricerche su onomastica, toponomastica e storia locali, pubblicandole sul Dom. Scrisse anche per Novi Matajur, Trinkov koledar e altre pubblicazioni, curando anche molte voci per il Primorski slovenski biografski leksikon. Ha collaborato con diverse associazioni slovene ed è stato un appassionato escursionista. Il suo nome è legato al libro “Gli anni bui della Slavia”, sulle politiche di snazionalizzazione del secondo dopoguerra ai danni della comunità slovena delle Valli del Natisone, pubblicato a puntate sul quindicinale Dom e poi in forma di libro (in italiano nel 1996 e in sloveno nel 1998), basandosi sulla documentazione conservata in seminario da mons. Aldo Moretti. La pubblicazione gli fu causa di tensione, amarezza e disagio e infine, insieme a mons. Marino Qualizza, di un processo che si trascinò per diversi anni. Nel 2021, in occasione della Giornata della cultura slovena, le organizzazioni di raccolta della minoranza slovena in Italia, SSO e SKGZ, gli hanno conferito il riconoscimento per il suo importante e prezioso ruolo di promotore dell’identità e della rinascita degli sloveni del Friuli, per il suo contributo significativo alla conoscenza della Benecia, da vero esperto nel campo dell’onomastica e della storia locale. Negli ultimi anni, don Zuanella era particolarmente felice per l’insegnamento bilingue del catechismo a San Pietro al Natisone, che ha finora portato a celebrare per quattro volte le prime comunioni in lingua slovena. La prima volta nell’autunno del 2020 a Tercimonte, poi tre volte a San Pietro al Natisone. Il 1° giugno dell’anno scorso definì la celebrazione come «Una giornata bellissima e gioiosa per i bambini, le famiglie e l’intera comunità beneciana». Don Zuanella sarà sepolto a Montemaggiore.
dal Novi Matajur