Come vivere al meglio la Pasqua del 2025? Come riuscire a guardare alla luce della Resurrezione mentre il buio della guerra e delle contrapposizioni sempre più forti a livello economico, politico e sociale non favoriscono di certo uno spirito di riconciliazione e di speranza? Ne parliamo con don Michele Molaro, parroco di San Leonardo, Stregna, Tribil Superiore, Liessa e Drenchia.
«L’invito che la liturgia ci fa quotidianamente è quello di lasciarci prendere per mano dalla lettura dei testi della Parola di Dio per riuscire a leggere in profondità la storia. E questo vale in particolare a Pasqua. Le comunità cristiane delle Valli del Natisone sono molto attaccate alle loro tradizioni, che sono molto importanti e significative, ma si corre il rischio di affrontarle in maniera ripetitiva. Sono giornate così intense che anche noi sacerdoti corriamo il rischio di farci guidare più dalle cose da fare, dagli impegni da mantenere, dalle tradizioni da conservare. Vorrei invece che tutti insieme ci mettessimo per tempo a contemplare le provocazioni che i Vangeli e la liturgia ci offrono nella Settimana Santa e soprattutto nel giorno di Pasqua. E’ vero, viviamo un tempo in cui i conflitti, il predominio con la forza di alcuni sugli altri appaiono sempre più preponderanti. Siamo immersi e permeati da quel buio di cui fanno esperienza anche i discepoli andando a visitare il sepolcro di Gesù. Ma tutto cambia con la luce, quando Pietro e Giovanni riescono a vedere e a contemplare il Risorto, la situazione si ribalta. Cristo si sacrifica, si fa capro espiatorio per guarire la nostra ambizione ad essere sempre i primi, lui si china davanti al nostro male per vincerlo e abbatterlo. La Pasqua ci dà la certezza che la luce prevarrà».
continua ...Don Michele Molaro: «In Benecia tante piccole luci di speranza»
Interesante el texto que nos dejas del sacerdote local sobre las tradiciones locales.
RispondiEliminaSaludos.
vivo nella luce.
RispondiEliminabuon venerdì santo