Nella primavera del 1855 Ippolito Nievo decide per la prima volta di scrivere un romanzo. Nasce così Il Conte Pecorajo, una «storia del nostro secolo», che uscirà dopo una tormentata elaborazione nel 1857 (intanto Nievo ha scritto e pubblicato, nel 1856, Angelo di bontà, «storia del secolo passato»). E mentre Il Conte esce nelle librerie, lo scrittore inizia il suo terzo e maggiore romanzo, Le Confessioni d'un Italiano. Il Conte Pecorajo, insieme ai racconti del Novelliere campagnuolo, è uno straordinario tentativo di esplorare narrativamente la realtà rurale del Friuli contemporaneo. Il progetto di una letteratura "campagnuola", diffuso nell'Europa di quegli anni, trova in Italia con Nievo una risposta capace di confrontarsi coi più importanti modelli letterari (Manzoni, Sand, Carcano), di misurarsi sulla complessità del romanzo, e di riflettere le difficili questioni - sociali, economiche e culturali - di quell'Italia regionale, povera e arretrata, ma ricca di valori e di civiltà, che era ormai avviata all'unità nazionale. La veste linguistica, eccessiva rispetto alla media ottocentesca e alle stesse abitudini nieviane, e alcuni artifici narrativi hanno ingiustamente penalizzato questo romanzo, forse il meno noto di Nievo. Eppure attraverso la storia di Santo - il «conte pecorajo» - e di sua figlia Maria, il lettore di oggi riscopre un documento vivo del Friuli preunitario, un romanzo «contadinesco» tutt'altro che banale, e la prova prima di un grande scrittore.
Grazie per aver condiviso il libro di Ippolito Nievo.
RispondiEliminamoi aussi je lis beaucoup
RispondiEliminatrès bonne soirée Olga a demain gros bisous
RispondiEliminaUn bello libro para conocer la historia de tu región.
RispondiEliminaSaludos.
Gracias por la reseña. Tomó nota. Te mando un beso.
RispondiEliminaOlga, spero che questo libro sia interessante! Ho letto l'articolo a cui hai fatto riferimento nel tuo commento. È un vecchio articolo del 2022 e non è più valido. Lo storico che rilascia l'intervista non capisce nulla di Russia e Ucraina.
RispondiEliminaLa Russia non è mai stata isolata, nemmeno nel 2022. Oggi, i leader di 29 paesi sono a Mosca.
Ippolito Nievo ha scritto questo romanzo nel 1857.Buona festa della Vittoria Irina.
EliminaNon mi risulta che ho pubblicato un'intervista,il traduttore ti ha tradotto male!
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