Eccoci pronti con un nuovo evento per il mese di Aprile!



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Penelope ♥ |
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Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968 |
Fu registrato come "Alessandro" a causa del sopruso di un impiegato comunale, ma in tutti i contesti pubblici ed anche in famiglia e da sempre conosciuto con il nome sloveno.
Il vino che piace alle donne-vino da meditazione
All’arrivo a Stolvizza/Solbica, base di partenza per molte escursioni, il numeroso gruppo è stato diviso in due. Mentre alcuni hanno effettuato il più noto percorso circolare Ta lipa pot altri, accompagnati da Sandro Quaglia, hanno deciso di affrontare Il sentiero di Matteo. Quest’ultimo è un itinerario sicuramente più impegnativo, coi suoi 720 m di dislivello, ma altrettanto affascinante. Tra imponenti faggete conduce prima agli stavoli di Kolk e poi a quelli di Rawni, da dove si sono potute ammirare tutte le montagne che circondano la vallata, Alpi e Prealpi Giulie nonchè alcune vette di quelle Carniche. Per raggiungere la località, la comitiva è partita dal borgo di Ladina/Ladïna, ultimo gruppo di case di Stolvizza perennemente abitato della Val Resia, per poi scendere verso il torrente Resia, dove in località ta par Laščamo è possibile ammirare la struttura di una fornace per la realizzazione della calce spenta, ancora oggi perfettamente conservata, forse unico esempio in tutto il comune.
Il sentiero di Matteo è uno dei percorsi che permette di raggiungere il monte Sart/Sert e molte altre località in questo settore delle Alpi Giulie, in parte nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. La località di Rawni, dove sono stati ristrutturati tre stavoli, contava ben dieci costruzioni tra casette per la caseificazione e stalle con annessi fienili, oggi ridotti a ruderi, ed è documentata già dal 1642, quando è ricordato il suo sfruttamento per la fienagione in un documento redatto dal notaio Alberto Andriussi, cancelliere dell’Abbazia di Moggio Udinese, del cui feudo ha fatto parte anche tutta la vallata fino al 1777.
Nel pomeriggio la comitiva di alpinisti ha visitato anche il Museo della gente della Val Resia, dove Luigia Negro, presidente dell’associazione del Museo, ha commentato la mostra al momento in esposizione, dedicata ai falegnami di Resia. (Sandro Quaglia)