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domenica 11 maggio 2025

Il proverbio friulano della settimana

 


Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“In mai las cercjài (le fragole) in giugn emlpai lu pugn, in avost emplai lu cos” ovvero, in maggio assaggiai, le fragole, in giugno riempî il pugno, in agosto riempî la gerla.

sabato 10 maggio 2025

Festa della mamma

 


Festa della mamma

Mamma,parola sulla bocca di ognuno
bimbo ed anziano che sia.
Quando il giorno sta per finire
e la luce si affievolisce,
i miei pensieri ritornano indietro,
quando io e te parlavamo come sorelle.
Quanto tempo è passato da quel dì,
quando tu, mamma, in silenzio
te ne andasti senza far rumore.
La tua troppo breve esistenza
è stata difficile, dura,coerente ed onesta.
Oggi ,dopo tanti anni,
capisco più di allora i tuoi insegnamenti.
In una poesia mi  hai raccomandato
di mantenere la mente sana e il cuore puro,
sì cara madre, queste parole sono il tuo testamento
che non sarà mai dimenticato.

tua figlia Olga

LA FESTA DELLA MAMMA È UNA RICORRENZA CIVILE IN ALCUNI PAESI DEL MONDO, CELEBRATA IN ONORE DELLA FIGURA DELLA MADRE, DELLA MATERNITÀ E DELL’INFLUENZA SOCIALE DELLE MADRI.


https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80290
di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905)

Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l’evento è festeggiato: in quasi due terzi di questi Paesi la festa è celebrata nel mese di maggio, mentre circa un quarto di essi la festeggia a marzo…

In Slovenija si festeggia il 25 marzo .

In Italia la festa cade la seconda domenica di maggio..

IN ITALIA

La festa della mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni cinquanta, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi…https://www.wikiwand.com/it/Festa_della_mamma

mamma-mama

venerdì 9 maggio 2025

Giornata dell'Europa


 In occasione della Giornata dell'Europa, che si celebra ogni anno il 9 maggio, il Palazzo del Consiglio regionale si illumina di blu, colore simbolo della bandiera europea e segno di adesione ai valori fondanti dell'Unione.

Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman, del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet ed esposto nella Dichiarazione Schuman, che segnava l'inizio del processo di integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale, tra gli Stati europei, avvenuta nel 1951 con la creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), i cui Stati fondatori possono essere designati in Germania OvestFranciaItaliaPaesi BassiBelgio e Lussemburgo.

Il Consiglio d'Europa ha celebrato, inizialmente, il 5 maggio come "Giornata dell'Europa" fin dal 1964, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949.

La data del 9 maggio come "Giornata dell'Europa" fu invece adottata in occasione del vertice della Comunità europea tenutosi a Milano il 29 giugno 1985, commemorando così la Dichiarazione Schuman, che proponeva la creazione di un nucleo economico europeo a partire dalla messa in comune delle riserve di carbone e acciaio come primo passo verso una futura Europa federale, ritenuta indispensabile al mantenimento della pace.

A partire dall'ideologia di Schuman, si è deciso di celebrare questa ricorrenza, in questa specifica data, piuttosto che nella data di fondazione dell'UE. Il Parlamento europeo ha riconosciuto, formalmente, la Giornata dell'Europa nell'ottobre del 2008.

da wikipedia

L'adesione all'Unione Europea (UE) offre numerosi vantaggi, tra cui la libertà di movimento, la possibilità di lavorare e studiare in qualsiasi paese UE, l'accesso a un mercato unico che favorisce lo scambio commerciale e la crescita economica, e la promozione di valori come la pace e la democrazia. IA

Habemus Papam Robert Francis Prevost


 Il nuovo Papa, Leone XIV, è stato eletto il 8 maggio 2025, diventando il 267º Papa della storia della Chiesa Cattolica e il primo Papa nordamericano. 

Robert Francis Prevost è nato a Chicago, nell'Illinois, il 14 settembre 1955 da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.

Oltre all'inglese, parla correntemente lo spagnolo, l'italiano, il francese e il portoghese, oltre a saper leggere il latino e il tedesco.

Nell'agosto del 2015 ha ottenuto la cittadinanza peruviana.

Formazione e ministero sacerdotale

Ha compiuto gli studi secondari nel seminario minore dei padri agostiniani diplomandosi nel 1973. Nel 1977 ha conseguito il Bachelor of Science in scienze matematiche e il diploma in filosofia presso la Villanova University a Filadelfia.

IL CONTE PECORAIO DI NIEVO IPPOLITO

 


Ho parlato di questo romanzo perchè è ambientato in Benecia.

https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/n/nievo/il_conte_pecoraio/pdf/nievo_il_conte_pecoraio.pdf

E-text12 nov 2013
Dall'incipit del libro: "Un bel paesino guarda nel mezzano Friuli lo sbocco d’una di quelle forre, che dividono il parlare italico dallo slavo; ma quanto le montagne gli si radunano da tergo aspre e aggrottate, altrettanto esso ride tutto aperto e pampinoso incontro al sole che lo vagheggia dall’alba al tramonto anche nelle giornate piú avare del verno. Pronunciare cosí di botto le tre dolci sillabe del suo nome, sarebbe come innamorarvene addirittura, e togliere a me scrittore il merito di un tal trionfo; onde, lettori garbati, accontentatevi di sapere per ora, come lo divida per mezzo il torrente Cornapo, nato poche miglia piú sopra tra le prime vedette del grande accampamento slavo. A destra si digrada per poggi e valloncelli un giardino intrecciato di castagneti e di vigne; e sembra che il Pittore eterno, compiaciutosi troppo di quella parte del quadro, ne abbia poi sbozzato affrettatamente le altre, dove le nude rocce si drizzano, si storcono, e precipitano nel torrente in atteggiamenti orribili e mostruosi."

A destra si digrada per poggi e valloncelli un giardino intrecciato di castagneti e di vigne; e sembra che il Pittore eterno, compiaciutosi troppo di quella parte del quadro, ne abbia poi sbozzato affrettatamente le altre, dove le nude rocce si drizzano, si storcono, e precipitano nel torrente in atteggiamenti orribili e mostruosi. Ciò nullameno sulla riva sinistra torreggia anche adesso un vasto caseggiato, che raccoglie gli aspetti di palazzo e di fattoria; e dietro di esso fino ad alcune rovinose merlature feudali s’inerpica un bosco di castagni confitto e saldato su quei greppi dalla solerte mano di molte generazioni. Quel caseggiato poi, per quanto, conosciuto dappresso, abbia viso piú d’un villan rifatto che d’un rigido guerriero o d’un parruccone patrizio, ha redatto dalle soprastanti rovine il titolo di castello, per quel sottile buon senso delle lingue volgari, che mirando al fondo delle cose o, come esso dice, alla morale della favola, imbercia sempre nel vero.

giovedì 8 maggio 2025

IL CONTE PECORAJO romanzo di Ippolito Nievo ambientato in Friuli

 


Nella primavera del 1855 Ippolito Nievo decide per la prima volta di scrivere un romanzo. Nasce così Il Conte Pecorajo, una «storia del nostro secolo», che uscirà dopo una tormentata elaborazione nel 1857 (intanto Nievo ha scritto e pubblicato, nel 1856, Angelo di bontà, «storia del secolo passato»). E mentre Il Conte esce nelle librerie, lo scrittore inizia il suo terzo e maggiore romanzo, Le Confessioni d'un ItalianoIl Conte Pecorajo, insieme ai racconti del Novelliere campagnuolo, è uno straordinario tentativo di esplorare narrativamente la realtà rurale del Friuli contemporaneo. Il progetto di una letteratura "campagnuola", diffuso nell'Europa di quegli anni, trova in Italia con Nievo una risposta capace di confrontarsi coi più importanti modelli letterari (Manzoni, Sand, Carcano), di misurarsi sulla complessità del romanzo, e di riflettere le difficili questioni - sociali, economiche e culturali - di quell'Italia regionale, povera e arretrata, ma ricca di valori e di civiltà, che era ormai avviata all'unità nazionale. La veste linguistica, eccessiva rispetto alla media ottocentesca e alle stesse abitudini nieviane, e alcuni artifici narrativi hanno ingiustamente penalizzato questo romanzo, forse il meno noto di Nievo. Eppure attraverso la storia di Santo - il «conte pecorajo» - e di sua figlia Maria, il lettore di oggi riscopre un documento vivo del Friuli preunitario, un romanzo «contadinesco» tutt'altro che banale, e la prova prima di un grande scrittore.

Freddo in Friuli

 In Friuli è tornato il freddo,se la temperatura si abbasserà ancora dovrò accendere il caminetto.

da https://dindelliraymonde1949.blogspot.com/2025/05/177-mes-creas-sers-toi-si-tu-aimes.html


Simple life in Tuscany: L'ultimo giorno di Gaza

Simple life in Tuscany: L'ultimo giorno di Gaza: Buongiorno, condividiamo e divulghiamo questa iniziativa: Dal blog di Vincenzo Cavaliere : Non possiamo rimanere in silenzio, facciamo tutto...

mercoledì 7 maggio 2025

Ci ha lasciato don Natale Zuanella

 


Martedì 6 maggio, nell’ospedale di Udine, dove era ricoverato da alcuni giorni per un male incurabile, è morto don Natalino Zuanella, parroco di Tercimonte e Savogna, nelle Valli del Natisone. Aveva 83 anni. Don Zuanella nacque il 25 dicembre 1941 a Biacis, nel comune di Pulfero, dove la sua famiglia si era trasferita da Montemaggiore per alcuni anni, nella casa dell’allora parroco di Montemaggiore, mons. Pasquale Gujon. Entrò nel seminario di Udine all’età di undici anni. Aveva per compagni di classe altri quattro valligiani, tutti diventati sacerdoti: mons. Marino Qualizza, il defunto mons. Dionisio Mateucig, il defunto don Mario Gariup e mons. Lorenzo Caucig. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 nella cattedrale di Udine e celebrò la prima messa a Montemaggiore, dove la famiglia era tornata quello stesso anno. Dopo il servizio da cappellano a Galleriano, nel 1971 divenne parroco di Tercimonte e negli anni successivi anche di Savogna, con Vernassino, e Montemaggiore, dove viveva nella casa di famiglia insieme al fratello Pasquale, diacono di rito orientale. Ritornato nella terra d’origine, don Zuanella approfondì la conoscenza della lingua slovena e si dedicò alle ricerche su onomastica, toponomastica e storia locali, pubblicandole sul Dom. Scrisse anche per Novi Matajur, Trinkov koledar e altre pubblicazioni, curando anche molte  voci per il Primorski slovenski biografski leksikon. Ha collaborato con diverse associazioni slovene ed è stato un appassionato escursionista. Il suo nome è legato al libro “Gli anni bui della Slavia”, sulle politiche di snazionalizzazione del secondo dopoguerra ai danni della comunità slovena delle Valli del Natisone, pubblicato a puntate sul quindicinale Dom e poi in forma di libro (in italiano nel 1996 e in sloveno nel 1998), basandosi sulla documentazione conservata in seminario da mons. Aldo Moretti. La pubblicazione gli fu causa di tensione, amarezza e disagio e infine, insieme a mons. Marino Qualizza, di un processo che si trascinò per diversi anni. Nel 2021, in occasione della Giornata della cultura slovena, le organizzazioni di raccolta della minoranza slovena in Italia, SSO e SKGZ, gli hanno conferito il riconoscimento per il suo importante e prezioso ruolo di promotore dell’identità e della rinascita degli sloveni del Friuli, per il suo contributo significativo alla conoscenza della Benecia, da vero esperto nel campo dell’onomastica e della storia locale. Negli ultimi anni, don Zuanella era particolarmente felice per l’insegnamento bilingue del catechismo a San Pietro al Natisone, che ha finora portato a celebrare per quattro volte le prime comunioni in lingua slovena. La prima volta nell’autunno del 2020 a Tercimonte, poi tre volte a San Pietro al Natisone. Il 1° giugno dell’anno scorso definì la celebrazione come «Una giornata bellissima e gioiosa per i bambini, le famiglie e l’intera comunità beneciana». Don Zuanella sarà sepolto a Montemaggiore.

dal Novi Matajur

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