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lunedì 14 aprile 2025
domenica 13 aprile 2025
Le parole della settimana
RINCARI
Rincari pasquali anche del 98 per cento in Friuli Venezia Giulia
Salati i viaggi,in particolare sui treni
CHIESTO L 'ERGASTOLO
UDINE – Chiesto l’ergastolo per Anderson Vazquez Dipre, accusato dell’omicidio volontario di Ezechiele Gutierrez Mendonza il 1 gennaio del 2024. La sentenza il 9 maggio.
PAOLA DEL DIN
Paola Del Din (Pieve di Cadore, 22 agosto 1923) è una partigiana italiana, nota durante la Resistenza con il nome di battaglia di "Renata", medaglia d'oro al valor militare. È stata la prima donna paracadutista italiana a fare un lancio di guerra.
Subito dopo l'armistizio, con il fratello Renato, ex allievo della Scuola Militare di Milano (poi diventata Teulié) e ufficiale dell'8° reggimento Alpini (Divisione Julia), entra nella resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata Osoppo con il nome di battaglia "Renata".
Durante la guerra prende parte a numerosi e rischiosi incarichi come staffetta e informatrice.
Dopo l'uccisione del fratello da parte dei tedeschi, per incarico della "Osoppo" e su richiesta alleata, riesce a raggiungere gli alleati a Firenze per consegnare documenti di particolare rilievo. Per continuare la sua opera patriottica e rientrare in Friuli, frequenta un corso di paracadutismo e il 9 aprile 1945 si lancia in una zona del Friuli dove prendere contatto con la missione alleata e con la formazione Osoppo. All'atterraggio si frattura una caviglia, ma riesce comunque ad adempiere i suoi compiti e a consegnare i documenti che aveva con sé. In seguito attraversa a più riprese le linee di combattimento, per portare messaggi a reparti alleati in avanzata.Addestrata dalle forze britanniche, è la prima donna paracadutista italiana, e probabilmente l'unica, ad aver compiuto un lancio di guerra.Dopo la Liberazione si laurea in lettere all'Università di Padova, dove insegna per alcuni anni prima di vincere una borsa di studio Fulbright presso l'Università della Pennsylvania, dove consegue il titolo di "Master of Arts". Rientrata in Italia, si dedica all'insegnamento nella scuola pubblica.Nel febbraio del 2007 viene riconfermata alla presidenza nazionale della Federazione Italiana Volontari della Libertà, che lascia nel giugno 2008. È presidente regionale della Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e, dal 2020, è Presidente Onoraria dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia.da wikipedia
Re Carlo la nomina in un discorso in Parlamento
"So che in questo giorno stiamo tutti pensando a Paola, che ora ha 101 anni, e rendiamo omaggio al suo coraggio", ha dichiarato Carlo III nel suo intervento alle Camere riunite. Del Din prima di entrare ufficialmente tra le file del Soe nell'estate del 1944 aveva compiuto su incarico della Osoppo e del maggiore Manfred Czernin, ufficiale di collegamento britannico paracadutato in Friuli, un'altra missione ad alto rischio per portare documenti top secret al comando alleato superando la linea del fronte a Firenze. Inoltre ha sempre mantenuto un legame forte col Regno Unito, andando diverse volte a Londra nel dopoguerra, e con alcuni ufficiali conosciuti durante l'addestramento come agente. Tra le altre citazioni storiche di re Carlo c'è stato anche il riferimento alla grande passione dei britannici per Garibaldi, ben rappresentata dai biscotti inglesi che portano il suo nome, e quello ai soldati del Regno e del Commonwealth che combatterono a fianco degli italiani nella Prima guerra mondiale.
dal web
immagini e testi dal web
Pasqua in Valcanale
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benedizione dei cibi |
Domenica delle Palme/Olčna nedelja o Lifavica

Lusevera-Bardo
Te dan na (O)lifavicu semo šli sousje po olif,tuò ke nu diélajo še nas judje.A zàt semò a neslì ta kišì ,ke potin te stari,kar o paršou hùd timp su a sažgali.Su a sažgali ta-na orade,ta- na zuna (.).(.). Su se žénali kudan ,nič druzaa,niésu gali nič. Su zuoniéli zuoni ,kar to bo hud tìmp so zuoniéli zuoni :alòre judje su šli po te olif žénani,su daaržali te stari e se tu niésu miéli taa staraa ,su uzéli nu mar taa novaa,ne, ma nu niesu mai sažgali usaa ,zake tu -u kìši o miéu bitì simpri te zénani olif. Kar o mar katéri ke su paršli ženuuat alòre su tu u den bujùt tu -u nu riéč uodu anu olif, ke saka kiša na a miéla.
dal numero unico Zavarh 27 žetnjaka 1997 a cura del Centro ricerche culturali Bardo
Nel giorno della Domenica delle Palme tutti andavamo a prendere l’olivo,ciò che fa ancor oggi la nostra gente. Tutti lo portavano a casa e quello vecchio quando era brutto tempo veniva bruciato all’aperto nel campo.Con l’olivo ci si benediva. Quando era brutto tempo suonavano le campane,allora la gente prendeva l’olivo, teneva quello vecchio e se non lo aveva usava un po’ di quello nuovo.Ma non lo bruciava tutto,perchè in casa doveva esserci sempre l’olivo benedetto .
immagine dal web
Pace, serenità e armonia possano regnare nella tua casa. Buone Palme!
sabato 12 aprile 2025
Eccoci pronti con un nuovo evento per il mese di Aprile!



venerdì 11 aprile 2025
Filastrocca
Giornata internazionale dell'uomo nello spazio
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Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968 |
Il sindaco di San Dorligo diventa ufficialmente Aleksander Coretti
Fu registrato come "Alessandro" a causa del sopruso di un impiegato comunale, ma in tutti i contesti pubblici ed anche in famiglia e da sempre conosciuto con il nome sloveno.
giovedì 10 aprile 2025
❤️ Ramandolo vino dolce del Friuli❤️
Il vino che piace alle donne-vino da meditazione
❤️
ALLA SCOPERTA DELLA VAL RESIA
Insieme alla scoperta di Resia/Rezija. Domenica, 9 marzo, le associazioni alpinistiche Planinska družina Benečije e Planinsko društvo Brda hanno organizzato una gita nella valle ai piedi del Canin, cui ha partecipato una cinquantina di persone.
All’arrivo a Stolvizza/Solbica, base di partenza per molte escursioni, il numeroso gruppo è stato diviso in due. Mentre alcuni hanno effettuato il più noto percorso circolare Ta lipa pot altri, accompagnati da Sandro Quaglia, hanno deciso di affrontare Il sentiero di Matteo. Quest’ultimo è un itinerario sicuramente più impegnativo, coi suoi 720 m di dislivello, ma altrettanto affascinante. Tra imponenti faggete conduce prima agli stavoli di Kolk e poi a quelli di Rawni, da dove si sono potute ammirare tutte le montagne che circondano la vallata, Alpi e Prealpi Giulie nonchè alcune vette di quelle Carniche. Per raggiungere la località, la comitiva è partita dal borgo di Ladina/Ladïna, ultimo gruppo di case di Stolvizza perennemente abitato della Val Resia, per poi scendere verso il torrente Resia, dove in località ta par Laščamo è possibile ammirare la struttura di una fornace per la realizzazione della calce spenta, ancora oggi perfettamente conservata, forse unico esempio in tutto il comune.
Il sentiero di Matteo è uno dei percorsi che permette di raggiungere il monte Sart/Sert e molte altre località in questo settore delle Alpi Giulie, in parte nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. La località di Rawni, dove sono stati ristrutturati tre stavoli, contava ben dieci costruzioni tra casette per la caseificazione e stalle con annessi fienili, oggi ridotti a ruderi, ed è documentata già dal 1642, quando è ricordato il suo sfruttamento per la fienagione in un documento redatto dal notaio Alberto Andriussi, cancelliere dell’Abbazia di Moggio Udinese, del cui feudo ha fatto parte anche tutta la vallata fino al 1777.
Nel pomeriggio la comitiva di alpinisti ha visitato anche il Museo della gente della Val Resia, dove Luigia Negro, presidente dell’associazione del Museo, ha commentato la mostra al momento in esposizione, dedicata ai falegnami di Resia. (Sandro Quaglia)